INDENNITA’ AUTONOMI: IL CLICK DAY NON CI SARA’

Dopo le polemiche e la mobilitazione, alla fine il “click day” non ci sarà. Un secco no era arrivato anche da Confcommercio e dalle altre associazioni di categoria, che avevano lanciato l’allarme contro il rischio di una “guerra tra poveri”. Ora il ministero del Lavoro ha rassicurato tutti che per ottenere il bonus da 600 euro per far fronte all’emergenza Coronavirus gli autonomi non dovranno correre per accaparrarsi il posto migliore. Arriverà, invece, una data, come ha confermato lo stesso istituto di previdenza, a partire dalla quale si potranno presentare le domande stando certi, ha assicurato Nunzia Catalfo, che le risorse basteranno per tutti. Per ora, probabilmente già dalla prossima settimana, si apriranno le procedure per richiedere il bonus per il mese di marzo destinato a quasi 5 milioni di autonomi tra professionisti e cococo iscritti alla gestione separata Inps, artigiani e commercianti, stagionali, e lavoratori dello spettacolo e del turismo. Poi si valuterà sia se i fondi basteranno sia se sarà necessario elargire il beneficio anche per il mese di aprile.

NO AL CLICK DAY PER INDENNITA’ AUTONOMI

Confcommercio chiede al Governo di ripensare all’ipotesi, avanzata in queste ore dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, di utilizzare lo strumento del click day per consentire ai lavoratori autonomi e ai professionisti di richiedere l’indennità di 600 euro prevista dal decreto “Cura Italia”. “Pur avendo presente l’entità delle risorse stanziate, in questa fase di emergenza il click day rischierebbe di vanificare in buona parte la stessa volontà del legislatore. Inoltre non metterebbe tutti i potenziali richiedenti sullo stesso piano e alle stesse condizioni di partenza, essendo il sistema evidentemente legato alla connettività che caratterizza ogni singolo territorio e che nel Paese è ancora tutt’altro che uniforme”, sottolinea la Confederazione. “Va infine sottolineato che l’utilizzo del sistema del click day – in ogni caso – per le necessità organizzative e di strumentazione di cui necessita, rischia di essere del tutto incoerente nell’attuale fase emergenziale nella quale l’attività di professionisti ed autonomi è di fatto sospesa o fortemente limitata, così come quella di associazioni di rappresentanza ed intermediari in grado di prestare assistenza a tali soggetti”, conclude Confcommercio.