E’ la percentuale più bassa d’Italia: ma quasi diecimila locali vuoti rappresentano un allarme economico e sociale
Sono quasi diecimila (9.447) i negozi sfitti in Lombardia. Nonostante questo numero la ponga in testa alla classifica delle regioni italiane in termini assoluti, la Lombardia risulta l’ultima per percentuale di negozi sfitti sul totale (10,4%).
E’ il quadro lombardo che emerge dell’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio realizzato in vista dell’iniziativa “inCittà” – Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, dedicato al futuro delle città e delle economie urbane che si terrà a Bologna il 20 e 21 novembre.
Lo studio evidenzia un calo nazionale di oltre 140mila attività di commercio al dettaglio – in sede fissa e ambulante – con una proiezione preoccupante per il 2035, anno in cui senza l’adozione di politiche mirate il saldo potrebbe ulteriormente peggiorare con la perdita di altre 114mila attività.
Una tendenza che riguarda anche la Lombardia in considerazione del rapporto tra numero di negozi e abitanti, particolarmente negativo nelle città del Centro-Nord. Tra i dieci Comuni con la più bassa densità commerciale, infatti, tre sono lombardi (Lodi, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo).
“Seppur la nostra regione possegga la percentuale più bassa di negozi sfitti sul totale – dichiara il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti – il trend è comunque allarmante e rischia di diventare una inarrestabile via verso la perdita di socialità, di accoglienza, di permanenza di giovani e famiglie, di servizi anche per la popolazione meno giovane e per la sicurezza di città, paesi e borghi”.
“Non è possibile – prosegue Massoletti – rassegnarsi ad assistere allo spopolamento, non solo commerciale, dei Comuni più piccoli e alla trasformazione in dormitori delle medie città. Per rilanciare l’economia di prossimità è necessario rafforzare ulteriormente il partenariato pubblico-privato, a partire dai Distretti del Commercio, un patto territoriale che, è dimostrato, aumenta la resilienza delle attività economiche. Urgente – come proposto dal presidente di Confcommercio Sangalli – il dialogo con amministrazioni comunali e proprietari immobiliari per patti locali per la riattivazione di spazi sfitti, con canoni calmierati e incentivi coordinati tra pubblico e privato”.


