Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl Rilancio, che include interventi per fronteggiare le conseguenze economiche dell’emergenza covid-19 per famiglie, lavoratori e imprese. Si tratta di una maxi-manovra da 55 miliardi di euro.
In attesa del testo integrale, annunciati circa 10 miliardi per la proroga della Cig, 12 miliardi per i pagamenti dei debiti dei Comuni e degli enti territoriali, oltre 4 miliardi al rinnovo del bonus autonomi confermato a 600 euro per aprile e che salirà a 1000 euro a maggio, circa 500 milioni per il sostegno di colf e badanti.
Stop all’acconto Irap da 4 miliardi per imprese fino a 250 mln di fatturato, circa 6 miliardi saranno impegnati per i ristori a fondo perduto delle pmi che avverrano a “giugno” (I contributi verranno riconosciuti in favore dei soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA, con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro. La misura spetterà a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019)
Annunciati inoltre sgravi per gli affitti e il taglio agli oneri in bolletta, 2,5 miliardi per turismo e cultura (librerie, musei, cinema, luoghi di cultura, teatri).
Per le imprese previsti incentivi per la ricapitalizzazione, sconti per sanificazioni della fase 2, per gli affitti e le bollette. C’è inoltre il rinvio al 2021 dell’entrata in vigore della sugar e della plastic tax. Vengono ulteriormente prorogate per tre mesi le sospensioni dei versamenti fiscali e contributivi già previste nel Cura Italia.
Sul fronte del turismo, tra i settori più duramente colpiti dall’emergenza, spiccano le risorse di sostegno alle strutture con la cancellazione della prima rata Imu per terme, ostelli, agriturismi, stabilimenti balneari, alberghi e pensioni e lo stop della tassa sul suolo pubblico per bar e ristoranti; e un bonus vacanze tra 150 e 500 euro per i nuclei con un Isee fino a 40mila euro.
Confermato anche il superbonus da 110% per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica con la possibilità di cedere il credito maturato alle banche o di chiedere lo sconto in fattura all’impresa che realizza i lavori.