Attraverso i Distretti del Commercio, gli Enti locali – in primis il Comune – e le Associazioni maggiormente rappresentative del settore con il supporto di un partenariato pubblico-privato:
- promuovono la valorizzazione integrata di uno spazio urbano con presenza di attività commerciali (ma oggi anche turistiche, artigianali e dei servizi)
- riconoscono alla funzione commerciale un ruolo strategico di supporto alla coesione sociale e territoriale
- evidenziano il vantaggio che deriva dalla gestione in comune di determinati aspetti dell’attività commerciale
- valorizzano e promuovono la cooperazione tra gli operatori
- valorizzano lo sviluppo di un’occupazione qualificata
In Lombardia si configurano oggi due diversi tipi di Distretto:
- Distretto urbano del commercio (DUC): Distretto del commercio costituito sul territorio di un unico Comune
- Distretto diffuso di rilevanza intercomunale (DiD): Distretto del commercio costituito sul territorio di più Comuni
Il Distretto nasce dallo studio delle esperienze estere di vari modelli innovativi per la gestione integrata della pianificazione urbana e della programmazione del settore commerciale: centri commerciali naturali, centri integrati di via, Town Centre Management di origine anglosassone.
Oltre alla definizione e la disciplina introdotta dalla Regione Lombardia, anche lo Stato, con la L. 180/2011 (“Statuto delle Imprese”) ha riconosciuto e definito i Distretti del Commercio.
I DISTRETTI IN LOMBARDIA: ORIGINE E DIFFUSIONE
I Distretti rappresentano lo sviluppo dei bandi PIC/PICS (piani integrati del commercio/piani integrati per la competitività del sistema) introdotti dalla Regione Lombardia nel 2004 e 2006.
Regione Lombardia, con la collaborazione determinante di Confcommercio, ha deciso di avviare a partire dal 2007 un percorso atto a favorire la diffusione sul territorio di Distretti del Commercio.
Attualmente i Distretti del commercio riconosciuti ed operativi in Lombardia sono 173 (57 Distretti Urbani e 116 Distretti Intercomunali), con risorse economiche stanziate che con l’ultimo bando toccano quota 140 milioni di euro complessivi, in grado di generare un effetto moltiplicatore sul territorio pari a 400 milioni di euro.