Fonte: Polis Lombardia
Nel 2024 la Lombardia conferma un andamento positivo dell’occupazione femminile, con un tasso di occupazione pari al 62,3% (+0,4 p.p. rispetto al 2023) e una riduzione del tasso di disoccupazione al 4,3% (- 0,5 p.p.).
Il numero di donne occupate ha raggiunto i 2 milioni, tuttavia il ritmo di crescita dell’occupazione femminile è in rallentamento rispetto all’anno precedente (+2,7%).
La crescita occupazionale femminile, rispetto al periodo pre-pandemia (anno 2019), ha coinvolto soprattutto le fasce d’età più mature (50-64 anni, +13,5%) e, in misura minore, le giovani (25-34 anni, +6,6%).
A livello europeo, permangono ampi divari: nonostante il tasso lombardo superi di 9,4 punti la media italiana, resta inferiore di 3,9 punti rispetto alla media UE. Il gender gap nel tasso di occupazione è pari a 14 p.p., contro i 9,2 p.p. della media UE. Per raggiungere l’obiettivo UE al 2030 (78%), sarebbero necessarie circa 188mila donne occupate in più in Lombardia.
Il livello di istruzione incide significativamente: il tasso di occupazione tra le donne con istruzione terziaria è pari all’84,9%, contro il 38,8% tra quelle con istruzione bassa. A livello settoriale, oltre 1,6 milioni di donne lavorano nei servizi (+3,4% rispetto al 2019). Tra il 2019 e il 2024, l’occupazione femminile nelle costruzioni è passata da 21mila a 30mila unità.
Rispetto al periodo pre-Covid, la crescita dell’occupazione femminile è stata trainata dal lavoro dipendente a tempo indeterminato (+7,8%), mentre calano le occupazioni a tempo determinato (-7,4%) e il lavoro indipendente (-10,7%).
Il lavoro part-time continua a essere una condizione prevalente tra le donne, rappresentando l’82,7% dei lavoratori a tempo parziale nel 2024. Spesso questa modalità è scelta per motivi di cura.
Persistono condizioni di precarietà più marcate tra le donne, anche in termini di retribuzione, con un gap di genere nelle retribuzioni annuali del 14% circa in Lombardia (secondo i dati INPS 2022). In Lombardia, nel 2024, il rapporto tra tasso di occupazione delle donne con figli in età prescolare e quello delle donne senza figli è salito al 79,3%, migliorando rispetto agli anni precedenti, ma restando inferiore al pieno equilibrio.
Tra i giovani, nel 2024, il tasso di NEET si conferma più alto per le donne (11,6%) rispetto agli uomini (8,7%), sebbene il gap si sia ridotto di 0,7 p.p. rispetto al 2023. Anche in questo ambito, la disparità di genere si manifesta nonostante le ragazze mostrino migliori performance scolastiche e minori tassi di abbandono (4,4% contro 10,8% dei ragazzi).
Infine, si registra una maggiore partecipazione delle donne adulte all’apprendimento permanente (10,5% nel 2024), superiore alla media nazionale ma inferiore a quella europea, confermando una maggiore propensione femminile alla formazione, anche in età adulta.