6 Agosto 2025 3:10

NUOVA IMPRESA – PICCOLI COMUNI E FRAZIONI

Data apertura

Data chiusura

La misura prevede contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti alimentari e generi di prima necessità nei piccoli Comuni lombardi (Comuni con popolazione uguale o inferiore a 3.000 abitanti) e nelle frazioni o l’apertura di una nuova unità locale di imprese già esistenti.

 

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5,56 mln di euro

Imprese che hanno aperto una nuova impresa (sede legale e operativa) o una nuova unità locale (sede operativa) di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti alimentari e generi di prima necessità in uno dei piccoli Comuni della Lombardia o nelle frazioni, che ne erano sprovvisti da almeno sei mesi.

I codici Ateco 2025 (primario o prevalente) ammissibili sono:

  • 11 + 47.11.0: Commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza di prodotti alimentari, bevande o tabacchi;
  • 11.01: Commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza di prodotti alimentari surgelati;
  • 11.02: Commercio al dettaglio non specializzato con prevalenza di altri prodotti alimentari, bevande o tabacchi;
  • 21 + 47.21.0: Commercio al dettaglio di frutta e verdura;
  • 21.01: Commercio al dettaglio di frutta e verdura fresca;
  • 21.02: Commercio al dettaglio di frutta e verdura secca e conservata;
  • 22 + 47.22.0 + 47.22.00: Commercio al dettaglio di carne e di prodotti a base di carne;
  • 23 + 47.23.0 + 47.23.00: Commercio al dettaglio di pesce, crostacei e molluschi;
  • 24: Commercio al dettaglio di pane, pasticceria e dolciumi;
  • 24.1 + 47.24.10: Commercio al dettaglio di pane;
  • 24.2 + 47.24.20: Commercio al dettaglio di pasticceria e dolciumi;
  • 27: Commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari;
  • 27.1 + 47.27.10: Commercio al dettaglio di latte e prodotti lattiero-caseari;
  • 27.9 + 47.27.90: Commercio al dettaglio di altri prodotti alimentari n.c.a.

Il bando prevede la retroattività per le imprese o le unità locali aperte a decorrere dal 1° gennaio 2025.

Sono ammissibili esclusivamente le spese per l’avvio della nuova attività (impresa o unità locale) sostenute dopo il primo gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2025.

Sono ammissibili, al netto di IVA, le seguenti tipologie di spesa in conto capitale:
a) acquisto di beni strumentali/macchinari/attrezzature/arredi nuovi, incluse le spese per il montaggio/trasporto/manodopera e realizzazione di strutture, anche in muratura, strettamente collegate. Le spese devono riguardare esclusivamente beni durevoli, non di consumo e strettamente funzionali all’attività svolta (non sono ammessi gli autoveicoli);

b) acquisto di software gestionale, contratti annuali di software professionale e altre applicazioni aziendali, licenze d’uso e servizi software di tipo cloud e saas e simili, brevetti e licenze d’uso sulla proprietà intellettuale, nella misura massima del 60% della spesa totale di progetto;

c) acquisto di hardware nuovo (sono escluse le spese per smartphone e cellulari).
d) registrazione e sviluppo di marchi e le certificazioni di qualità.

Sono ammissibili, al netto di IVA, le seguenti tipologie di spesa in conto corrente:
e) onorari notarili e costi relativi alla costituzione d’impresa (al netto di tasse, imposte, diritti e bolli anticipate dal notaio/consulente);
f) onorari per prestazioni e consulenze relative all’avvio d’impresa, nei seguenti ambiti: 1. marketing e comunicazione; 2. logistica; 3. produzione; 4. personale, organizzazione, sistemi informativi e gestione di impresa; 5. contrattualistica; 6. contabilità e fiscalità;
g) spese relative alle consulenze specialistiche legate alla registrazione allo sviluppo di marchi, nonché per le certificazioni di qualità di cui alla relativa voce di spesa in conto capitale;
h) canoni di locazione della sede operativa dell’impresa nei piccoli comuni lombardi;
i) sviluppo di un piano di comunicazione (progettazione del logo aziendale, progettazione e realizzazione sito internet, registrazione del dominio, progettazione piano di lancio dell’attività) e strumenti di comunicazione e promozione (es. messaggi pubblicitari su radio, TV, cartellonistica, social network, banner su siti di terzi, Google Ads, spese per materiali pubblicitari, etc);
j) spese generali riconosciute in maniera forfettaria nella misura del 7% dei costi di cui ai punti da a) a i); per le spese generali si farà ricorso alle opzioni semplificate dei costi di cui all’art. 54 lettera a) del Regolamento (UE) n. 2021/1060.

Contributo a fondo perduto in conto capitale fino all’80% della spesa ritenuta ammissibile nel limite massimo di 40.000 € a fronte di un investimento minimo di 3.000 €.

Può essere ammessa a contributo una sola domanda per ciascun piccolo comune e per ciascuna propria frazione sprovvisti da almeno sei mesi di attività di commercio al dettaglio in sede fissa di prodotti alimentari e generi di prima necessità.

le domande potranno essere presentate dalla metà del mese di settembre fino a metà novembre.

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