La mozione presentata da FDI al Consiglio Regionale Lombardo non affronta a nostro giudizio il problema nel modo più opportuno e soprattutto efficace: lo rileva Confcommercio Lombardia.
Per Confcommercio Lombardia il tema dell’aumento dei costi insopprimibili da parte delle famiglie e dei lavoratori è un tema complesso che riguarda soprattutto l’aumento degli affitti, dei costi energetici e dei carburanti, della crescita dei valori immobiliari in particolare a Milano e nelle città turistiche. Ricercare soluzioni nell’ambito della contrattazione territoriale tra parti sociali, per Confcommercio Lombardia, non è la via corretta. Al contrario, bisogna proprio partire da una contrattazione collettiva nazionale giusta e rispettosa dei lavoratori, contrastando contratti collettivi in dumping.
Su oltre 1000 contratti collettivi depositati al CNEL, ben 250 riguardano il settore del terziario. Una ricerca recente ADAPT dimostra che di 37 contratti realmente applicati nel settore, solo 18 sono firmati da Cgil Cisl Uil arrivando a coprire ben il 96% dei lavoratori del settore. Tutti gli altri contratti generano differenze retributive altissime che possono oscillare tra i 3000 gli 8000 € annui. Ovviamente anche con una perdita di contribuzione previdenziale annua. Inoltre, questi contratti hanno meno tutele anche in termini di periodi di malattia, maternità, ferie eccetera. Senza una legge sulla rappresentanza, rileva Confcommercio Lombardia, non si potranno ottenere tutte le tutele costituzionalmente previste ed i contratti pirata ne sono l’esatta dimostrazione.
È un problema di tutela della contrattazione collettiva nazionale tra parti sociali, che, se bene applicata e se ben promossa tra imprese e lavoratori, consente di ottenere garanzie e numerosi vantaggi in termini di welfare contrattuale, basti pensare alla bilateralità del CCNL Terziario con contributi agli affitti, per le bollette energetiche, per la genitorialita’, per asili nido, per centri estivi e molto altro.
Questi sono contributi veri e concreti che vanno ai lavoratori, in grado di dare supporto e sostegno ai bilanci delle famiglie. Inoltre, una contrattazione territoriale rischierebbe di creare un appesantimento soprattutto per molte imprese multilocalizzate che si troverebbero ad applicare condizioni diverse ai lavoratori per le medesime funzioni. Ma – conclude Confcommercio Lombardia – lavoriamo insieme per valorizzare i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi, diffondendone contenuti e vantaggi per i lavoratori.