DECRETO RISTORI BIS, CHI HA DIRITTO AL CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO

Il Decreto Ristori Bis ha ampliato la platea dei beneficiari del contributo a fondo perduto già previsto nel primo decreto ristori. Le norme sono indicate negli art. 1 e 2.
  • L’elenco delle categorie beneficiarie è riportato negli Allegati 1 e 2 del decreto Ristori bis. In linea generale, per le categorie che già beneficiavano del contributo che si trovano nelle zone arancione o rossa, ed è il caso della Lombardia, la percentuale di contributo viene elevata al 200%.

Elenco completo attività e percentuali di contributo

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Calcolo del contributo

Analogamente a quanto previsto dal primo decreto ristori, il contributo viene calcolato a partire dalla perdita di fatturato nel mese di Aprile 2020 rispetto al 2019. Sulla perdita di fatturato viene calcolata una percentuale (10%,15% o 20% in base al fatturato annuale dell’impresa) e al risultato ottenuto viene applicato il coefficiente previsto dal Dl Ristori Bis per il corrispondente codice Ateco.

Come viene erogato

L’erogazione segue gli stessi criteri previsti nel primo Decreto Ristori
  • Automaticamente dall’Agenzia delle entrate per chi ha già beneficiato del Contributo previsto dal Decreto Rilancio.
  • Per chi non ha beneficiato del contributo sarà necessario presentare apposita istanza.

 

 

DECRETO RISTORI BIS IN GAZZETTA UFFICIALE

Il testo del Decreto Ristori Bis è stato pubblicato sulla  Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento introduce ulteriori misure di sostegno ai settori produttivi, le cui attività sono state coinvolte dalle disposizioni previste dal Dpcm del 3 novembre scorso.
In particolare, il decreto prevede, per le zone rosse, indennizzi a fondo perduto con bonifici diretti sul conto corrente, fino al 200% di quanto già erogato nel mese di aprile con il Decreto Rilancio, la proroga del termine di versamento del secondo acconto per ulteriori soggetti, non ricompresi nel primo decreto ristori, che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati con sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive.
Previsti inoltre, anche per i settori colpiti nelle zone rosse, la cancellazione della rata Imu di dicembre per i proprietari e i gestori e  un credito d’imposta cedibile al 60% per gli affitti commerciali dei tre mesi di ottobre, novembre e dicembre.