In vista della cosiddetta “Fase Due”, il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli è intervenuto sulle pagine del Corriere della Sera.
“Gli esercizi commerciali – afferma Sangalli – sono l’unica realtà imprenditoriale che, col decreto Bersani, è stata protagonista di un processo di liberalizzazione e quindi di forte flessibilità: siamo piuttosto abituati e pronti ai cambiamenti”. Sangalli accoglie la richiesta del sindaco di Milano Giuseppe Sala di ripensare gli orari del commercio ricordando però che “i negozi, vitali per la città, vivono per i flussi”. Le aperture “devono essere coerenti con i flussi della clientela che, per quanto diluiti e distanziati, devono esistere. Senza dimenticare il rispetto dei contratti collettivi nazionali di lavoro”. Occorrerà aspettare le conclusioni del “tavolo di coordinamento che il Comune ha proposto a noi e alle altre parti sociali: è di estrema importanza, come quello avviato dalla Regione”.
Sangalli chiede “la sospensione di tutti i tributi e degli ulteriori costi legati alla mobilità sino a fine emergenza”. E “il decreto Liquidità è ancora insufficiente. Occorrono subito garanzie adeguate per prestiti a burocrazia zero, indennizzi e contributi a fondo perduto e moratorie fiscali”.