RISTORI IMPRESE NEI COMPRENSORI SCIISTICI: DOMANDE DA 29 OTTOBRE A 12 NOVEMBRE

“Un provvedimento importante che andrà a ristorare un comparto tra i più colpiti dall’emergenza pandemica, offrendo a tutti gli operatori una prospettiva di ripartenza con maggiore fiducia in vista della nuova stagione invernale”. Così Confcommercio Lombardia plaude all’approvazione della delibera della Giunta regionale lombarda che, su proposta dell’assessore alla Montagna Massimo Sertori di concerto con l’assessore al Turismo Lara Magoni, stanzia 33,8 milioni di euro per il sostegno alle imprese turistiche ubicate all’interno dei comprensori sciistici.

“Il provvedimento di Regione Lombardia è particolarmente significativo perché, anche a seguito della nostra costante interlocuzione, andrà a ristorare non solo le attività della ricettività, ma anche le imprese della ristorazione e del noleggio di attrezzature sciistiche” osserva Confcommercio Lombardia. “Un sistema fortemente interconnesso, quello dell’economia della montagna che, in Lombardia, vale oltre 500 milioni di euro ogni anno e che, in una stagione normale, vede oltre 2 milioni e 500 mila presenze con ricadute importanti anche sul turismo delle città”.

LA MISURA

Le imprese beneficiarie della misura possono essere ricondotte alle attività esercitate in forma di impresa, iscritte al registro delle imprese con i relativi codici Ateco, ed avere sede operativa nei Comuni dei comprensori sciistici. Il valore del contributo è in base alle differenti tipologie di strutture alberghiere, extralberghiere, categoria,  numero di posti letto e capacità ricettiva.

L’indennizzo può variare da un minimo di 15.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro. L’operatore economico ha diritto a un ristoro per ogni unità operativa localizzata nel territorio di uno dei Comuni ricompresi nei comprensori sciistici. Tutto ciò entro il limite del triplo del contributo previsto per l’unità operativa maggiormente contribuita. Nel restante settore relativo all’erogazione dei servizi, l’indennizzo varia dai 5.000 agli 8.000 euro.

Il requisito formale di ammissibilità è il calo del fatturato pari almeno al 30% con riferimento. Il periodo compreso è quello tra il 1° novembre 2020 ed il 30 aprile 2021 rispetto allo stesso periodo della stagione sciistica 2018-2019. Il minor introito è da autocertificare in sede di presentazione della domanda. Per le imprese non attive nel 2018 il requisito formale di ammissibilità consiste nell’iscrizione nel registro delle imprese dal 1° gennaio 2019.

Tra i beneficiari rientrano ad esempio alberghi e residenze turistico alberghiere, villaggi turistici, ostelli della gioventù, rifugi di montagna, affittacamere per brevi soggiorni. Ammesse inoltre case ed appartamenti per vacanze gestiti in forma imprenditoriale, residence (foresterie e locande), aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte. Sono comprese anche le agenzie di viaggio e i tour operator (inclusi i consorzi turistici). Secondo i limiti previsti dalla delibera, usufruiscono di un contributo forfettario anche gli esercizi riconducibili ai codici Ateco della ristorazione con e senza somministrazione. Tra queste, gelaterie e pasticcerie, bar e altri esercizi simili senza cucina, nonché i noleggi di attrezzature sportive e ricreative.

Ad essere interessati sono 58 Comuni lombardi appartenenti a 7 province.

Bergamo

Branzi, Carona, Castione della Presolana, Colere, Costa Valle Imagna, Cusio, Foppolo, Gandino, Gromo, Mezzoldo, Moio de’ Calvi, Oltre il Colle, Piazzatorre, Rogno, Roncobello. Schilpario, Selvino, Songavazzo, Valleve, Valtorta, Vilminore di Scalve, Valbondione.

Brescia

Angolo Terme, Artogne, Bagolino, Borno, Breno, Collio, Corteno Golgi, Pisogne, Ponte di Legno, Temù.

Como

Sormano.

Lecco

Barzio, Casargo, Esino Lario, Margno, Moggio.

Pavia

Santa Margherita di Staffora.

Sondrio

Aprica, Bormio, Campodolcino, Caspoggio, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Lanzada, Livigno, Madesimo, Piuro, Teglio, Tirano, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Villa di Tirano.

Varese

Brinzio, Cunardo, Maccagno con Pino e Veddasca.

Le domande  per l’assegnazione di contributi a sostegno delle attività turistiche presenti nei comuni ubicati all’interno dei comprensori sciistici potranno essere presentate a partire da venerdì 29 ottobre dalle ore 10.00 e fino al 12 novembre alle ore 16:00

Per ulteriori informazioni rivolgiti alla tua Confcommercio di riferimento.

 

 

ALLE IMPRESE SERVONO PROSPETTIVE, BENE MISURE REGIONALI

Un pacchetto di misure certamente positivo per sostenere la ripresa, in un contesto di forte miglioramento delle prospettive in cui però è ancora fondamentale accompagnare le imprese facilitandone l’accesso al credito, sostenendo gli investimenti e l’avvio di nuove attività”.

Così il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti commenta il pacchetto economico da 460 milioni di euro presentato oggi da Regione Lombardia.

Il dialogo con la Regione e con l’assessore Guido Guidesi – prosegue Massolettiè sempre stato proficuo. Anche grazie alla nostra interlocuzione e ad un costante confronto, le misure approvate permetteranno iniezioni di liquidità a molte imprese della ristorazione, del commercio, della filiera della moda, degli eventi. Ma soprattutto sono misure che segnano un cambio di passo, fornendo un quadro di prospettiva, facilitando gli investimenti, valorizzando anche il ruolo dei Confidi. Oggi è importante far sì che le risorse diventino volano e moltiplicatore per gli investimenti delle imprese. Si tratta di un segnale decisivo soprattutto in questo momento in cui la Lombardia torna a trainare il Paese. Occorre fare di tutto per amplificare gli effetti della ripresa”.

Guardare al futuro – conclude Massolettisignifica affrontare questa nuova fase senza dimenticare la rete straordinaria che si è creata per sostenere imprenditori e cittadini, un meccanismo virtuoso in cui le Associazioni sono state, davvero, un punto di riferimento per tante imprese che hanno vissuto il dramma delle chiusure e delle restrizioni. Lo saranno ancora di più nella ripartenza e nell’accompagnamento verso le strategie le opportunità della transizione ambientale e digitale che Governo ed Europa ci indicano con decisione e che noi siamo pronti a cogliere”.

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA: “E’ IL MOMENTO DI DARE SLANCIO ALLA RIPRESA, BENE MISURE PER LIQUIDITA’ E INVESTIMENTI”

Bene le misure di Regione Lombardia per garantire liquidità e favorire gli investimenti

Con il forte alleggerimento dello smart working nella Pubblica amministrazione boccata d’ossigeno per ristorazione, commercio e servizi

 

Siamo in un momento decisivo, per molte imprese la situazione ancora non è del tutto stabilizzata, ma le prospettive sono finalmente positive per guardare con fiducia ad una ripresa sostenuta e, speriamo, duratura”. Così Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia sulle aspettative e la fiducia delle imprese in vista delle prossime settimane, anche alla luce del forte alleggerimento dello smart working in larga parte del settore pubblico.

I segnali per aspettarsi un aumento importante dell’attività ci sono tutti: Il rientro in ufficio di migliaia di dipendenti della Pubblica amministrazione, oltre 400 mila in Lombardia, porterà certamente una decisiva boccata di ossigeno per le imprese dei centri delle nostre città, a cominciare dai pubblici esercizi, che beneficeranno della ritrovata pausa pranzo. Il recupero, è stato stimato, sarà almeno del 20%, ma il ritorno dei lavoratori in presenza avrà ricadute estremamente positive anche per le altre attività commerciali e dei servizi” osserva Massoletti.

In generale guardiamo con fiducia ad uno scenario favorevole nel suo complesso: la ripartenza degli eventi, delle fiere, dei congressi, la progressiva ripresa della mobilità internazionale segnano certamente un punto di svolta” aggiunge Massoletti.

Secondo il vicepresidente vicario di Confcommercio LombardiaPer poter cavalcare l’onda di questa ripresa, e possibilmente, amplificarla, è bene, però, che le imprese siano messe nelle condizioni idonee. In questo senso va certamente nella giusta direzione il nuovo pacchetto economico da 370 milioni di euro approvato da Regione Lombardia su iniziativa dell’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi: misure che, anche a seguito delle nostre sollecitazioni, prevedono risorse importanti per garantire un’iniezione di liquidità alle imprese, ad esempio, della ristorazione, del commercio al dettaglio della filiera moda, del settore del wedding e degli eventi. E poi perché stimolano gli investimenti, anche attraverso i Confidi, e facilitano l’accesso al credito”.

 

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA INCONTRA ASSESSORE GUIDESI: “SOSTENERE IL TERZIARIO PER TORNARE A CRESCERE”

Incontro con Presidente Sangalli, Presidenti delle Confcommercio territoriali lombarde e Assessore Guidesi

La ripresa economica si sta consolidando ma occorre tempo per recuperare il terreno perduto. Le imprese del terziario sono state le più colpite dall’emergenza sanitaria ed è necessario continuare a sostenere questo settore che rappresenta in Lombardia oltre il 60 per cento del Pil. Puntare, dunque, su accesso al credito – continuando anche a valorizzare il ruolo dei Confidi – semplificazioni, digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione per rafforzare commercio, turismo e servizi. Bene, inoltre, le risorse stanziate per il Salone del Mobile e le ulteriori misure che vanno nella direzione di supportare la nascita di nuove imprese, sostenendo imprenditori che, con coraggio e visione, sfidano il momento guardando con fiducia al futuro”. Così il Presidente di Confcommercio Lombardia, Carlo Sangalli, in occasione dell’incontro con l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione, Guido Guidesi, e i Presidenti delle Confcommercio territoriali della Lombardia. Un’opportunità di confronto che, a poco più di trenta giorni dall’entrata della Regione in zona bianca, ha permesso di delineare il quadro dei primi sei mesi dell’anno dal punto di vista del terziario lombardo e di guardare alle iniziative comuni più urgenti per accompagnare la ripartenza. “Con l’Assessore Guidesi c’è condivisione di obiettivi e strategie per sostenere e facilitare la ripartenza delle migliaia di imprese che rappresentiamo – ha affermato SangalliPer questo, occorre continuare a garantire l’accesso al credito e la patrimonializzazione, così come gli investimenti sulla transizione digitale e sulle politiche sostenibili, guardando alle risorse che arriveranno dal PNRR.  Fondamentale, inoltre, puntare sul comparto del turismo, delle fiere e degli eventi, in vista di appuntamenti importantissimi come le Olimpiadi 2026 e Bergamo e Brescia capitali della Cultura 2023”.“Sarà inoltre essenziale mettere al centro le politiche di rigenerazione urbana, per consolidare da un lato quella rete di territorio nata e cresciuta con i distretti del commercio, dall’altro per contrastare la desertificazione delle città affinché siano sempre più punti di attrattività per l’insediamento di nuove imprese, anche dall’estero”.

Ottimismo delle imprese anche sul fronte dell’occupazione.

L’incontro è stata inoltre l’occasione per tracciare il quadro della ripartenza grazie ai risultati di un sondaggio che Confcommercio Lombardia ha diffuso tra oltre 350 imprese del terziario. Più di un imprenditore su due (51%) si è detto ottimista sulle prospettive della propria attività. Percentuale che sale al 58% tra le imprese della ristorazione, anche a seguito della caduta della maggior parte delle restrizioni.

Segnali confortanti dal punto di vista dell’occupazione: per 8 imprese su 10 il numero dei dipendenti o collaboratori nei prossimi mesi dovrebbe restare stazionario, o aumentare, con picchi di fiducia nei servizi. Le debolezze maggiori in questo caso si riscontrano tra le imprese della ricettività, per il 40% delle quali l’organico potrebbe andare incontro ad una diminuzione, anche alla luce delle incognite sui flussi turistici e per le conseguenti ricadute sull’occupazione stagionale. Per la continuità del proprio business, quasi un’attività di ristorazione su due si è rivolta ad attività di food delivery, ed oltre un’impresa del commercio su tre ha attivato un canale di e-commerce. Sul fronte delle eredità post pandemia, se la maggior parte degli imprenditori intervistati manterrà attenzione a sicurezza e prevenzione (63%), l’accelerazione sul digitale è vista come un’opportunità in particolare dal 35% delle imprese under 42, una percentuale più alta della media del totale delle imprese.

E’ evidente che le prospettive positive sono legate soprattutto al successo della campagna vaccinale. Si tratta però di segnali che dimostrano la reattività delle nostre imprese decise ad essere protagoniste della ripartenza” ha concluso il Presidente Sangalli.

RIMBORSO BOLLO AUTO PER AGENTI DI COMMERCIO: “FRUTTO DI INTERLOCUZIONE POSITIVA CON REGIONE, GESTO CONCRETO PER CATEGORIA IN FORTE DIFFICOLTA’ “

E’ un concreto segnale di vicinanza agli agenti e rappresentanti di commercio da parte di Regione Lombardia. Accogliamo con molta soddisfazione il provvedimento approvato dalla Giunta regionale: porterà parziale sollievo dopo mesi di grande difficoltà”. E’ il commento di Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio Confcommercio, per il rimborso deciso da Regione Lombardia del bollo auto 2020 agli agenti e rappresentanti di commercio.

Una misura certamente positiva, un gesto importante da parte degli assessori Guido Guidesi e Davide Caparini” aggiunge il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti.

Il rimborso del bollo auto 2020 – prosegue il presidente Fnaarc Petranzanè una misura che abbiamo fortemente sollecitato e auspicavamo da tempo. Con l’assessore Guidesi, che ringrazio per l’attenzione, vi è stato in questi mesi un dialogo e confronto costante: l’auto è come l’ufficio per un agente di commercio, uno strumento di lavoro fondamentale”.

Sono 36.600 gli agenti e rappresentanti di commercio in Lombardia e, sottolinea Petranzancontribuiscono in maniera rilevante allo sviluppo della piccola e media impresa sul territorio. Con l’emergenza Covid gli agenti sono stati tra le categorie maggiormente penalizzate nello svolgimento della propria attività. L’aumento dei costi legati alla mobilità, i ricavi in discesa e i sostegni governativi non del tutto sufficienti”: un mix devastante che ha messo a rischio il lavoro di tanti agenti.

Il provvedimento odierno della Giunta di Regione Lombardia dà attuazione alla mozione approvata mesi fa dal Consiglio Regionale con l’impegno a sospendere il bollo auto per tutte quelle attività dove l’utilizzo dell’autoveicolo risultava essenziale per lo svolgimento dell’attività. Quindi anche gli agenti e rappresentanti di commercio.

Da parte nostra c’è stata un’interlocuzione costante e positiva con Regione Lombardia per arrivare alla definizione di questa misura” aggiunge Massolettisi tratta di un segnale di sensibilità e doverosa attenzione verso una categoria fondamentale per lo sviluppo del tessuto delle piccole e medie imprese della nostra Regione”.

Per il ruolo che gli agenti e rappresentanti di commercio rivestono come moltiplicatore di crescita di tanti settori merceologici, sostenerne il lavoro, e Regione Lombardia ne ha pienamente compreso l’importanza, significa – conclude il presidente Fnaarc Petranzandare un’ulteriore opportunità di ripresa al Pil e all’economia regionale”.

I dettagli della misura

Regione Lombardia ha deciso il rimborso del bollo auto pagato nel 2020 agli intermediari di commercio come sostegno ai mancati introiti e al calo di fatturato, dovuti alle limitazioni dalla pandemia. Lo ha deciso la Giunta di Regione Lombardia su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, di concerto con l’assessore al Bilancio e Finanza, Davide Caparini.

La misura approvata dall’esecutivo lombardo è infatti finalizzata a sostenere gli intermediari del commercio con sede in Lombardia. Il tutto attraverso un contributo a fondo perduto pari al valore della tassa automobilistica pagata dagli stessi agenti nel 2020.

Chi potrà utilizzarlo

Il sostegno sarà quindi disponibile per le microimprese iscritte e attive al Registro delle imprese. Saranno infatti interessati tutti gli intermediari del commercio, gli intermediari di autovetture e di autoveicoli leggeri, di altri autoveicoli, di parti e accessori di autoveicoli, di motocicli e ciclomotori e di parti e accessori per motocicli e ciclomotori.

Come partecipare

Le imprese interessate al rimborso del bollo auto per il commercio, con i requisiti necessari, dovranno fare richiesta online.

 

Per maggiori informazioni, rivolgiti alla tua Associazione di riferimento.

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA: DAL 1° GIUGNO RIPARTENZA POSSIBILE PER ALTRE 22 MILA IMPRESE DELLA RISTORAZIONE

“Il balzo più consistente si avrà con la zona bianca e la caduta del coprifuoco. L’emergenza non è finita, ma il sostegno migliore è poter lavorare”

Oltre 22 mila imprese; è il numero delle attività lombarde della ristorazione che dal primo giugno potranno tornare a lavorare perché finalmente in grado di sfruttare gli spazi all’interno. Un primo passo, parziale, verso il ritorno alla normalità in attesa della zona bianca e della conseguente caduta anche del limite orario imposto dal coprifuoco.

“Una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti che non avendo spazi all’esterno, erano in forte difficoltà” osserva Confcommercio Lombardia: “Pensiamo anche alle attività nelle zone di montagna, fortemente condizionate, nella fruizione degli spazi all’aperto, dalle temperature. Dal 1° giugno insomma, potranno, seppur con le importanti limitazioni dovute alle norme di sicurezza, tornare a lavorare e si potrà quindi sanare una prima, grave, distorsione. Fermo restando il sollievo per l’intero comparto”.

L’attesa, però, è per il probabile passaggio in zona bianca “Non dimentichiamoci che con una ripresa, in sicurezza ma sostanziale, della vita sociale delle nostre città, ci saranno ricadute positive, a cascata, su tutti i comparti del commercio e dei servizi”.

“E’ innegabile che il vero salto ci sarà con la zona bianca, non solo perché un Paese, e una Regione senza più il coprifuoco sono decisamente più appetibili dal punto di vista turistico, ma anche per uno scarto psicologico, che può dare speranza e prospettiva dopo mesi di pesantissima sofferenza” aggiunge Confcommercio Lombardia. “Anche se, dobbiamo sempre ricordare che non si potrà tornare immediatamente ai livelli pre-crisi”.

La zona bianca offrirà un orizzonte per altre attività al momento ferme: dalle cerimonie ai parchi tematici, ai congressi. “Per contro, ci sono altri comparti, come quello delle discoteche, in grandissima sofferenza. Per questo serviranno ancora interventi di sostegno e di accompagnamento alla ripartenza, perché la coda dell’emergenza economica, che nel 2020 a livello nazionale ha visto un crollo della spesa solo nella ristorazione per oltre 31 miliardi, sarà ancora lunga e non dobbiamo abbassare la guardia” rileva Confcommercio Lombardia.

“La voglia diffusa, a tutti i livelli,  è quella di poter ripartire perché il sostegno migliore, come diciamo sempre, è quello di poter ricominciare a lavorare, in sicurezza, e guardando con un po’ più di fiducia al futuro” conclude Confcommercio Lombardia.

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA: RIAPERTURE PASSO AVANTI MA ANCORA CRITICITA’

Un cammino verso la riapertura che consentirà, anche in Lombardia, un graduale recupero per alcuni comparti anche se restano forti criticità per settori come l’intrattenimento e le discoteche. È il giudizio di Confcommercio Lombardia dopo le decisioni del Governo sul calendario delle riaperture.

“Bene l’allentamento del coprifuoco e, soprattutto, la possibilità della consumazione al chiuso in bar e ristoranti” osserva Confcommercio Lombardia. “Resta, però, il fatto che dal primo giugno, data in cui si consentirà di utilizzare gli spazi interni dei pubblici esercizi, ci separano ancora due settimane, mentre gli operatori hanno bisogno di risollevarsi il prima possibile dopo 15 mesi di fortissima sofferenza”.

“L’allentamento delle restrizioni previsto dal Governo è certamente un passo importante perché, finalmente, assicura un orizzonte certo, con date chiare per poter ripartire, anche se occorre dare risposte urgente a tutti i comparti ancora esclusi dalla possibilità di riaprire” aggiunge Confcommercio Lombardia. “Senza dimenticare la necessità di opportuni sostegni: quelli che le imprese ancora stanno aspettando per i mesi passati e quelli che saranno necessari per assicurare la ripresa e salvaguardare l’occupazione nel prossimo futuro”.

Sul fronte della ristorazione, in Lombardia, con il solo spostamento del coprifuoco alle 23, il recupero è quantificabile in 40 milioni di euro. Con la somministrazione al chiuso, consentita dal 1° giugno, si salirà a 216 milioni di euro in un mese; quando il coprifuoco slitterà alle 24 il recupero complessivo sarà di 365 milioni di euro.

Una risalita graduale e per step successivi che andrà di pari passo con l’allentarsi delle restrizioni per gli oltre 45 mila pubblici esercizi della Lombardia. “Un passo avanti verso quella normalità operativa in grado di dare respiro a migliaia di imprenditori – rileva Confcommercio Lombardia – ma l’attenzione deve restare alta, in particolare per tante situazioni contingenti di drammatica difficoltà che sono il lascito terribile della pandemia”.

“Le riaperture graduali daranno una parziale risposta a tutto il comparto del terziario che in questi mesi ha pagato, innegabilmente, il prezzo più alto, in termini economici, alla crisi pandemica” conclude Confcommercio Lombardia. “L’auspicio è che la ripresa del turismo internazionale, a cominciare da quello europeo, possa garantire slancio alla ripartenza e che lo scatto definitivo della campagna vaccinale possa far sì che non si torni più indietro e che queste riaperture siano, davvero, definitive”.

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA: “STOP AL COPRIFUOCO E VIA LIBERA ALLA SOMMINISTRAZIONE ANCHE AL CHIUSO PER UNA ‘VERA’ RIPARTENZA”

Sui negozi nei centri commerciali: “Con misure di sicurezza consentire la riapertura anche nei weekend”

“Stop al coprifuoco e somministrazione consentita anche al chiuso: con entrambe le misure si potrà ottenere un impatto economico importante per bar e ristoranti e, in definitiva, per l’intera economia della Regione”. A dirlo è Confcommercio Lombardia, in vista della possibile revisione delle misure restrittive.

Le attività di somministrazione hanno pagato un prezzo altissimo in questi ormai quattordici mesi di alternanza tra chiusure forzate e riaperture assai limitate. Ora con i contagi in calo e, soprattutto, con l’avanzamento deciso della campagna vaccinale, ci aspettiamo che la situazione possa, ragionevolmente, cambiare” osserva Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia.

Dal punto di vista dell’impatto economico, in Lombardia, con la somministrazione consentita solo all’aperto, se il coprifuoco dovesse slittare alle 23 le attività di ristorazione potrebbero recuperare circa 40 milioni di euro; se il coprifuoco venisse spostato alle 24, allora il recupero potrebbe essere di circa 67 milioni. Molto più sostanziale invece l’impatto se, oltre allo spostamento del coprifuoco, si consentisse la somministrazione al chiuso: un incremento di 216 milioni di euro al mese con il coprifuoco alle 23, di 365 milioni alle 24.

Anche sul fronte del turismo possiamo immaginare una vera ripartenza solo con un Paese e una Regione senza coprifuoco” aggiunge Massoletti. “Non dimentichiamo che proprio in queste settimane registriamo le prenotazioni estive e all’estero guardano con molta attenzione alle regole in vigore. Per questo dobbiamo fare tutto il possibile per risultare attrattivi e con normative semplici e chiare”.

Da Confcommercio Lombardia, inoltre, l’appello per la riapertura dei negozi nei centri commerciali anche nei weekend.

Da più di un anno le attività nei centri commerciali hanno dovuto rinunciare ai fine settimana, giorni in cui solitamente si realizza la maggior parte del fatturato. Con i protocolli di sicurezza adeguati e con un contesto generale in indubbio miglioramento pensiamo sia giunto il momento di consentire il ritorno alla normalità anche in questo comparto e dare così una risposta a migliaia di imprenditori e alle loro famiglie” sottolinea Massoletti.

Riconquistare spazi di libertà avrà infine sicuramente ricadute positive su tutti i comparti del commercio e dei servizi. La propensione al consumo non potrà che beneficiare di un sistema che riprende a vivere in sicurezza” conclude Massoletti.

CONFCOMMERCIO LOMBARDIA, NUOVA ZONA GIALLA: RISPETTO A PRIMA – 300 MLN. AL DECRETO SERVE TAGLIANDO.

Per bar e ristoranti, con la sola somministrazione all’aperto, il conto resta salatissimo: -740 milioni in un mese. Ma tutto il commercio ne risente

Il vicepresidente vicario Carlo Massoletti: “Al decreto serve subito un tagliando”

La chiamano zona gialla, ma è molto diversa: per migliaia di bar e ristoranti che non hanno spazi all’aperto non cambierà nulla. E, numeri alla mano, in Lombardia si perderanno 300 milioni in più rispetto alla zona gialla “vecchia versione”. E’ il conto di Confcommercio Lombardia in vista di lunedì 26 aprile quando, in regione, i pubblici esercizi potranno riaprire per pranzo e per cena, ma solo con tavoli all’esterno.

“Ed è un conto salatissimo: con queste regole, in un mese il comparto della ristorazione perderà 740 milioni” afferma Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia “Considerato che uno su due dei 45mila pubblici esercizi lombardi è sprovvisto di spazi esterni, e che il coprifuoco resta fissato alle 22, il quadro è presto delineato. Il passaggio dalla vecchia alla nuova zona gialla ‘rafforzata’, insomma, non ha giocato certo a favore di migliaia di imprese”.

“Per questo, rispetto ai precedenti cambi di colore, lo stato d’animo degli imprenditori è molto diverso” osserva Massoletti. “D’altronde, immaginate di essere il titolare di un bar o di un ristorante che deve rimettere in moto l’attività, con fornitori, organizzazione, personale, magari solo per un terzo o un quarto dei coperti. In molti casi, purtroppo, non ne vale la pena”

“Insomma, è vero che si recupera qualcosa rispetto alla zona arancione (+142 milioni) ma il danno è ancora molto pesante” aggiunge Massoletti. “Come Confcommercio Lombardia da tempo chiedevamo una riapertura, ma che fosse reale e tangibile. E il primo di giugno per bar e ristoranti negli spazi al chiuso è una data francamente troppo lontana”.

“In più, ricordiamolo sempre: la riapertura o meno delle attività di ristorazione influisce direttamente su tutti gli altri comparti del commercio: se le nostre città sono spente, tutto il resto, inevitabilmente, ne risente. Alla luce di tutto questo – afferma Massoletti – chiediamo che il Governo possa presto rimettere mano al Decreto delle riaperture, con un ,tagliando’ per rivedere le norme e posticipare, ad esempio, l’inizio del coprifuoco”.

Il punto è sempre lo stesso: “Dopo un anno e tre mesi di pandemia, e in gran parte di chiusura forzata, le imprese hanno bisogno di lavorare. La campagna vaccinale avanza. Ci sono i protocolli di sicurezza? Usiamoli. I sostegni non bastano, l’unica alternativa è consentire agli imprenditori di riaprire. Con buon senso, certamente, ma per davvero” conclude Massoletti.

MOBILITA’ E SPOSTAMENTI, FARE PRESTO PER SALVARE TURISMO ESTIVO. RIAPERTURE DAL 26, SOLO UN PUBBLICO ESERCIZIO SU DUE HA SPAZI ALL’APERTO

Il vicepresidente vicario Carlo Massoletti: “Misura fondamentale per il turismo estivo

in regione. Riaperture del 26? Solo un primo passo, un pubblico esercizio su due non ha spazi all’aperto”

“Il ‘green pass’ o qualunque altra soluzione per permettere la ripresa dei viaggi è fondamentale anche per il turismo lombardo: se non si fa in fretta rischiamo di compromettere l’estate. In gioco ci sono oltre 4 miliardi di euro, essenziali per la tenuta di migliaia di imprese” E’ l’appello di Confcommercio Lombardia affinché si definiscano velocemente le modalità per far ripartire il turismo, anche attraverso il cosiddetto green pass allo studio del Governo e, su scala internazionale, dell’Unione Europea. Una sollecitazione che si accompagna alla richiesta di accelerare con le riaperture in sicurezza.

“Allo stato attuale – rileva Confcommercio Lombardia – senza aperitivo e cena, le città si svuotano alle 18. Riaprire nel rispetto dei protocolli bar e ristoranti, oltre che di estrema importanza per la vita sociale delle nostre città, significa garantire ricadute a cascata per tutte le altre categorie del commercio.” E sul tema degli spazi all’aperto resta l’allarme: “Anche in Lombardia un pubblico esercizio su due è senza dehor: quelle del 26 aprile, nelle modalità annunciate, rischiano quindi di essere riaperture quasi solo di facciata che porteranno, tra l’altro, a profonde discriminazioni all’interno delle stesse categorie”.

Il tema del green pass per consentire gli spostamenti anche in vista dell’estate è sostanziale per il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti:Prima dell’emergenza Covid, il turismo estivo in regione contava oltre 16 milioni di presenze, di cui il 65% straniere, tra giugno e settembre; è chiaro che in una situazione non ancora del tutto ristabilita non torneremo a numeri paragonabili, ma occorre fare tutto il possibile per consentire l’arrivo in sicurezza del maggior numero di turisti. Che sia il green pass o un’autocertificazione per gli spostamenti nazionali tra regioni rosse e arancioni, basta che si faccia in fretta”.

Un comparto, quello del turismo lombardo, piegato da un anno e due mesi di emergenza sanitaria. “Si tratta di un settore tra i più colpiti: basti pensare alla montagna, che ha visto sfumare quasi completamente due intere stagioni, con un profondo rosso da quasi un miliardo di euro; le città d’arte, di fatto totalmente svuotate di turisti, o il blocco completo di grandi eventi internazionali che hanno ricadute sull’intero sistema economico lombardo, dal Salone del Mobile alle settimane della moda” osserva Massoletti.Un disastro – prosegue – raccontato dai numeri: la maggior parte delle strutture ricettive chiuse da mesi, fatturati crollati del 90% e tassi di occupazione delle camere intorno al 5% in quelle poche strutture rimaste aperte, nonostante tutto. Per non parlare della crisi dei grandi hub aeroportuali e dell’indotto”.

Per questo, in cima alle priorità, devono esserci il via libera agli spostamenti e un piano di sostegno all’intero comparto turistico: “Ci sono Paesi che hanno già dato il via ad una campagna senza esclusione di colpi per assicurarsi una fetta di nostri potenziali turisti. Non c’è un minuto da perdere” conclude Massoletti.