[vc_row][vc_column][vc_column_text]Grande soddisfazione da parte di Confcommercio Lombardia e di Apam, l’Associazione albergatori di Confcommercio Milano, per l’approvazione, da parte del Consiglio Regionale, della modifica alla normativa sul turismo che istituisce un ‘Codice identificativo di riferimento’ per gli annunci turistici di case vacanza e affitti tra privati.
“L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un ulteriore punto di forza per contrastare l’abusivismo e agevolare i Comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento” commenta Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia. “Ringraziamo le forze politiche: hanno colto la sensibilità espressa anche dai nostri operatori che rispecchia i contenuti di una nuova legge sul turismo all’avanguardia fortemente voluta dall’assessore Mauro Parolini. Siamo certi – prosegue Borghi – che con questo ultimo tassello, che completa il positivo lavoro normativo, di programmazione e sviluppo attuato dalla Regione in questa legislatura, si realizzeranno tutte le condizioni per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre 16 milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia”.
“Grazie anche all’impegno dei consiglieri Alessandro Colucci e Fabio Rolfi, che hanno presentato le necessarie proposte di legge – afferma Maurizio Naro presidente Apam e rappresentante di Confcommercio Lombardia al tavolo regionale di settore – Con il Codice identificativo la Lombardia si aggancia al trend di regole europeo ed internazionale che permette uno sviluppo sano e corretto di un fenomeno in evoluzione – quello della sharing economy – con importanti riflessi economici e sociali”.
“Con il Codice identificativo ci saranno più garanzie per i turisti che avranno un prodotto ricettivo in linea con gli standard indicati dalle legge regionale. E, in generale, i cittadini si sentiranno più sicuri perché l’attività extralberghiera sarà più trasparente e verificabile. La sharing economy dev’essere affidabile e sostenibile per tutti – spiega Fabio Primerano, della Giunta di Apam, che nell’Associazione albergatori milanese segue con attenzione questo tema analizzando le esperienze internazionali – restiamo perciò sorpresi quando leggiamo che Airbnb considera questo Codice inutile ed un ostacolo per l’ospitalità in appartamento. A San Francisco lo stesso fondatore di Airbnb aveva sollecitato a registrarsi e ad adeguarsi alle leggi”.
“Sin dall’inizio la nostra Associazione, con la collaborazione e il supporto di Confcommercio – rileva Naro – ha messo a disposizione le sue competenze e professionalità per aiutare le istituzioni ad inquadrare correttamente questo fenomeno e prendere le decisioni più adeguate ed opportune. L’approvazione del Codice identificativo per gli appartamenti turistici è un esempio efficace di questa collaborazione con le istituzioni per promuovere e sviluppare un turismo nel rispetto delle regole e, in sicurezza e armonia, compatibile con lo sviluppo del territorio”.
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